A scuola! Mozart, Padre Martini ed i colleghi italiani “alla moda”
Ensemble vocale e strumentale del Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio E. F. Dall’Abaco di Verona
ALESSANDRO QUARTA direttore
Giambattista Martini [1706 – 1784]
Nisi Dominus concertato a due soprani e due alti con strumenti e ripieni (1744)
prima esecuzione in tempi moderni
Antonio Sacchini [1730 – 1786]
Miserere concertato a tre voci e strumenti
Pasquale Anfossi [1727 – 1797]
Sinfonia dall’oratorio “San Filippo Neri” (Roma, 1792)
Antonio Sacchini [1730 – 1786]
Te Deum concertato a 3 voci e strumenti
Partecipare al festival “Mozart a Verona” in veste di Istituzione di Alta Formazione Musicale ci ha spinto a concepire, come l’anno passato, un programma che metta a fuoco l’elemento dello studio e della Scuola, e quindi l’Italia in cui il giovane Mozart ha incontrato i suoi maestri, i suoi modelli, i suoi colleghi.
Come emerge dalle numerose lettere private indirizzate alla sorella, il rapporto del giovane Mozart con il Bel Paese ed il suo mondo musicale è, molto spesso, conflittuale. Le sue righe sono ricche di giudizi entusiastici ed innamorati ma anche di altrettante stroncature radicali e senza mezzi termini, dalle quali nessuno si salva, nemmeno acclamati compositori o cantanti di grido.
Entriamo, quindi, di nuovo nella programmazione di “Mozart a Verona” dalla porta laterale, giungendo al giovane Amadé dal lato dei suoi maestri diretti come Giambattista Martini, o indiretti come Antonio Sacchini, cercando nelle fibre di questi grandi compositori italiani i gesti, il pathos, l’immediatezza e la cura contrappuntistica che costituirono il bagaglio onnipresente del suo genio.
Ingresso libero
Giambattista Martini [1706 – 1784]
Nisi Dominus concertato a due soprani e due alti con strumenti e ripieni (1744)
prima esecuzione in tempi moderni
Antonio Sacchini [1730 – 1786]
Miserere concertato a tre voci e strumenti
Pasquale Anfossi [1727 – 1797]
Sinfonia dall’oratorio “San Filippo Neri” (Roma, 1792)
Antonio Sacchini [1730 – 1786]
Te Deum concertato a 3 voci e strumenti
Partecipare al festival “Mozart a Verona” in veste di Istituzione di Alta Formazione Musicale ci ha spinto a concepire, come l’anno passato, un programma che metta a fuoco l’elemento dello studio e della Scuola, e quindi l’Italia in cui il giovane Mozart ha incontrato i suoi maestri, i suoi modelli, i suoi colleghi.
Come emerge dalle numerose lettere private indirizzate alla sorella, il rapporto del giovane Mozart con il Bel Paese ed il suo mondo musicale è, molto spesso, conflittuale. Le sue righe sono ricche di giudizi entusiastici ed innamorati ma anche di altrettante stroncature radicali e senza mezzi termini, dalle quali nessuno si salva, nemmeno acclamati compositori o cantanti di grido.
Entriamo, quindi, di nuovo nella programmazione di “Mozart a Verona” dalla porta laterale, giungendo al giovane Amadé dal lato dei suoi maestri diretti come Giambattista Martini, o indiretti come Antonio Sacchini, cercando nelle fibre di questi grandi compositori italiani i gesti, il pathos, l’immediatezza e la cura contrappuntistica che costituirono il bagaglio onnipresente del suo genio.
Ingresso libero